22.10.10

Lo spazio del sacro



Roberto Paci Dalò, Sun Tzu, 2010


LO SPAZIO DEL SACRO

Palazzo Santa Margherita AND Palazzina dei Giardini corso Canalgrande, Modena 4th december 2010 - 6th march 2011 opening saturday 4th december, h 6.00pm


On Saturday 4th December 2010 at 6pm at the Palazzina dei Giardini and Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande, Modena, the Galleria Civica di Modena opens the exhibition entitled Lo spazio del sacro. Organised and co-produced by the Galleria Civica di Modena, together with the Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, the group show presents works from both public institutions and private collections in Italy and abroad by some of the artists on the international contemporary arts scene who have reflected most deeply on the theme of the sacred: Adel Abdessemed, Giovanni Anselmo, Kader Attia, Paolo Cavinato, Chen Zhen, Vittorio Corsini, Josep Ginestar, Anish Kapoor, Richard Long, Roberto Paci Dalò, Jaume Plensa and Wael Shawky.


Roberto Paci Dalò created a new work especially for the show. It's a 7.50 metres long sculpture made out of wood, metal, sound.

Each work will occupy a given space within the Gallery, on one hand underlining the direct, exclusive and intimate relationship that each of them creates with the spectator, while on the other hand enhancing their potential to interact with the architecture around them. The idea underpinning the whole exhibition may be found in the words of Mircea Eliade and on the fact that the sacred, in contemporary art, “has become unrecognisable; it has been camouflaged as shapes, notions and meanings that are apparently ‘profane’. The sacred element cannot be taken for granted, as it was for example in mediaeval art. It is not immediately or easily recognised because it is no longer expressed through the conventional religious language”. While these are the theoretical premises with regard to contemporary art, the essays by Vito Mancuso, Vincenzo Pace and Vincenzo Vitiello will guide the readers of the catalogue towards a broader understanding of the limits, the meanings and the potential that the word ‘sacred’ maintains intact to this day.


“It is not uncommon – states the curator of the show, Marco Pierini, in the exhibition catalogue – for the artwork to define a space as important, inviolable with its mere presence, and thus sacred in the sense that takes it right back to the etymology of the word: circumscribed, restricted, separate. Be as it may, this distance invariably marks out something extraordinary, exceptional, an out-of-the-ordinary or non-everyday dimension. Yet despite appearances, such a dimension is not detached from life; on the contrary, its force of attraction is all but irresistible, be it based on charm and fascination or on the fear and restlessness of the unknown. Limit and threshold, border and passage, the sacred space is always set out as a relationship – at times exclusive and private, at other times collective and shared – between different worlds, and as an invitation to the beholder to let him/herself be transported, to put him/herself in the hands of the work of art and experience a kind of contemplative estrangement or empathy.”


Lo spazio del sacro also marks the public reopening of the Palazzina dei Giardini, following the second stage of the restoration programme carried out by the Public Works Department of Modena City Council, which has renovated the inside of the building, including the electric wiring and the heating system, now running on geothermal energy. The final stage of the renovation process will concern the repainting of the decorations around the cupola.


La Galleria Civica di Modena inaugura sabato 4 dicembre 2010 alle 18.00 alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande a Modena, la mostra Lo spazio del sacro. Organizzata e coprodotta dalla Galleria Civica di Modena, e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la collettiva presenta opere provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private italiane e straniere di alcuni fra gli artisti... della scena contemporanea internazionale che hanno maggiormente riflettuto sul tema del sacro: Adel Abdessemed, Giovanni Anselmo, Kader Attia, Paolo Cavinato, Chen Zhen, Vittorio Corsini, Josep Ginestar, Anish Kapoor, Richard Long, Roberto Paci Dalò, Jaume Plensa, Wael Shawky.
Ogni opera occuperà in completa solitudine un ambiente della Galleria, da una parte accentuando il rapporto diretto, esclusivo, intimo che ciascuna di esse instaura con lo spettatore, dall’altra amplificando la propria capacità di entrare in relazione con gli spazi architettonici.
L’idea fondante della mostra risente molto delle parole di Mircea Eliade a sul fatto che il sacro, nell’arte contemporanea, “è divenuto irriconoscibile; si è camuffato in forme, propositi e significati che sono apparentemente ‘profani’. Il sacro non è scontato, com’era per esempio nell’arte del Medioevo. Non si riconosce immediatamente e facilmente, perché non è più espresso attraverso il convenzionale linguaggio religioso”. Se queste sono le premesse teoriche relativamente all’arte contemporanea, i saggi di Vito Mancuso, Vincenzo Pace e Vincenzo Vitiello guideranno i lettori del catalogo verso una più ampia comprensione dei limiti, dei significati e delle possibilità che la parola sacro ancora conserva ai nostri giorni.
“Non di rado – si legge nel testo in catalogo del curatore della mostra Marco Pierini – l’opera d’arte definisce con la sua mera presenza uno spazio di riguardo, inviolabile, sacro nell’accezione che rimanda direttamente all’etimologia della parola: circoscritto, ristretto, separato. La distanza che essa delimita – quand’anche non abbia a che vedere con una dimensione trascendente, o comunque ‘superiore’ – può essere sia puramente spaziale, fisica, sia temporale, sia culturale. In ogni caso, tuttavia, questa distanza rimarrà invariabilmente a segnare una straordinarietà, un’eccezionalità, una dimensione non ordinaria né quotidiana. Ma tale dimensione non è, contrariamente alle apparenze, avulsa dalla vita perché, anzi, alla sua forza attrattiva è quasi impossibile resistere, che sia fondata sull’incanto e la fascinazione oppure sul timore e l’inquietudine dell’ignoto. Limite e soglia, confine e passaggio, lo spazio sacro si costituisce sempre come rapporto – quando esclusivo e privato, quando collettivo e condiviso – tra mondi diversi e come invito per chi guardi a lasciarsi trasportare, ad affidarsi all’opera e sperimentare una sorta di estraniamento contemplativo o di empatetica immedesimazione”.

Con Lo spazio del sacro riaprirà al pubblico la Palazzina dei Giardini, a conclusione del secondo stralcio dei restauri curato dal Settore Lavori Pubblici del Comune di Modena che ha interessato gli interni dell’edificio, con il rinnovo degli impianti elettrici e termici alimentati a energia geotermica e che si concluderà con il recupero pittorico dei decori della cupola.

30.8.10

Storie di lupi e lepri

Roberto Paci Dalò
"Storie di lupi e lepri"
opere su carta e audio

inaugurazione: sabato 11 settembre 2010, ore 21

"Storie di lupi e lepri" è composta da una selezione di circa cinquanta disegni creati a Napoli nel 2009. Lavori che parlano di lupi, lepri ma anche di umani, con grandi occhi spalancati che si osservano e creano storie. I disegni apparentemente infantili fanno in realtà parte del processo creativo dell'artista che costantemente utilizza il disegno per elaborare progetti realizzati successivamente in territori e discipline diversi.
Disegno come magnifica ossessione. Piccolo quaderno nero sempre a portata di mano e un kit di matite, china, acquarelli costantemente presente in viaggio. Una pratica cartografica di mappatura quotidiana.

Altri lupi, ben più inquietanti vengono evocati in mostra attraverso l'installazione suono "Werwolf". In questo caso, i lupi sono invece evocazione di una sconcertante guerriglia partigiana nazista contro gli alleati nell'ultimo periodo della seconda guerra mondiale. Il progetto "Werwolf" è basato su documenti della radio nazista ed è stato ideato a Berlino su invito della Internationale Heiner Müller Gesellschaft.

In occasione della mostra sarà realizzata un'edizione a tiratura limitata.

Domenica 19 settembre alle ore 17 conversazione in galleria con l'artista.

Testi, immagini scaricabili, audio: http://giardini.sm/projects/lupilepri

Roberto Paci Dalò. Artista, regista e compositore, è direttore artistico di Giardini Pensili e Velvet Factory (Rimini). Il suo lavoro è stato sostenuto tra gli altri da John Cage e Aleksandr Sokurov. Il suo lavoro - disegno, installazioni, musica, performance, film, teatro – è presentato in Europa, Americhe, Medio Oriente, Russia, in luoghi quali Kunsthalle Wien, Palazzo delle Papesse Siena, Biennale di Venezia, Opera di Vienna, Western Front Vancouver, Ars Electronica Linz, Fundaciò Joan Mirò Barcelona, Locarno Film Festival, Charlottenborg Copenhagen, ZKM Karlsruhe, Museo Nitsch Napoli, SKIF S. Pietroburgo, MaerzMusik/Berliner Festspiele. Membro della Internationale Heiner Müller Gesellschaft di Berlino, ha ricevuto il premio Berliner Künstlerprogramm des DAADe diversi riconoscimenti a Ars Electronica. Collabora con le università di Plymouth (UK), La Sapienza (Roma), Bologna. Tra le sue ultime pubblicazioni: "Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica" (Cronopio, 2006 e 2008), "Electro Scene" (Cronopio, 2010), "Alluro" (21st Records, 2010). Prossimi progetti previsti in Norvegia, Danimarca, Inghilterra, Germania, Austria, Egitto, Giappone e New York. Roberto è nato a Rimini ed è cresciuto sul Lago di Garda. Ha vissuto a Napoli e Roma. Vive e lavora a Rimini e Berlino.
www.giardini.sm

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Percorsi/Arte Contemporanea
via A. Serpieri 17, 47900 Rimini, Italia
T +39 0541 50510
percorsiartecontemporanea@gmail.com
www.percorsiestravaganti.it

ideazione e cura
Rosita Lappi

ufficio stampa e pr
Michela Fabbri
Relè srl / agenzia di comunicazione
michela@agenziarele.it

progetto grafico
Leonardo Sonnoli
leonardosonnoli@libero.it
www.sonnoli.com

Pulviscolo

Roberto Paci Dalò
Pulviscolo
Mi.S.Fu/14c0 + Ka.Lu

Una installazione suono site-specific creata per il Duomo di Avellino. Una chiesa costruita su sedimentazioni e sovrapposizioni che già nella sua prima realizzazione (nel secolo XII) fece uso di materiale romano riutilizzato. Un corto-circùito percettivo dove le usuali nostre pratiche del remix sonoro si relazionano in maniera che potrebbe sembrare persino inusuale con la consuetudine del remix architettonico costantemente praticato in ogni luogo e epoca.

A questo si aggiunge una riflessione sul Barocco, una delle tante stratificazioni di questa straordinaria cattedrale. Un Barocco che vede nell’edificio chiesa il luogo principe della sua azione scenica con il pulpito quale centro nevralgico dell’azione drammatica. Voci cantanti, sottili suoni parcellizzati, strumenti quali il clavicembalo e la viola da gamba. Piccole percezioni attraverso «tante trasparenze» (come direbbe il predicatore gesuita settecentesco Giacomo Lubrano). Un campo elettrico che ospita materiali disintegrati come cenere sparsa al vento a creare tangibili e invisibili architetture. Polvere di suono. Pulviscolo.

Roberto Paci Dalò

Texturizzare il macro di un micro, rappresentare in micro il macro… Attraverso la protesi mnemonica dellʼuomo che è protesi mnemonica della terra, attraverso il software dentro lʼhardware e lʼhardware che emana software, piegando i pixel e le stringhe di codice per essere padroni di forme che nessuno ha mai visto ma che tutti, se si fermano, potrebbero immaginare.

Mi.S.fu/14c0 + Ka:Lu

2.6.10

Progettazione urbana e spazi sonori

Conferenza internazionale promossa dall’Osservatorio Public Art del Politecnico di Milano sede di Piacenza

con il patrocinio del Comune di Piacenza e di Forum Klanglandschaft (FKL) e con la collaborazione dell’Agenzia di Sviluppo Quartiere Roma di Piacenza


Piacenza, 7 giugno 2010


a cura di Ricciarda Belgiojoso (Osservatorio Public Art Politecnico di Milano) e Valeria Merlini (Studio Urban Resonance di Berlino, FKL)


Riguardo la qualità abitativa di una città, la questione dell’inquinamento acustico e dell’ambiente sonoro è tra i problemi più sentiti dalla popolazione. L’Osservatorio Public Art del Politecnico di Milano promuove una giornata di studi intorno a questo tema, con una conferenza internazionale rivolta a ricercatori, progettisti e tecnici seguita da una tavola rotonda rivolta alla città.


Mediante l’analisi di pratiche progettuali e di recenti politiche urbane, con un approccio interdisciplinare che mette a confronto arte, architettura e urbanistica, la conferenza illustra strumenti e strategie per sviluppare una progettazione degli spazi pubblici urbani consapevole del fatto sonoro e proporre nuove possibili prospettive.


ore 14.30


Padiglione Guidotti, Campus Arata, Politecnico di Milano sede di Piacenza, via Scalabrini 76, Piacenza


Apertura lavori


Grégoire Chelkoff, architetto e direttore di CRESSON, Grenoble

Una riflessione sulle nozioni di “scala” e “moto” nella progettazione architettonica e urbana


Ricciarda Belgiojoso, architetto, Osservatorio Public Art Politecnico di Milano

Strumenti per trasformare l’ambiente sonoro urbano


Brandon LaBelle, artista e professore alla National Academy of the Arts, Bergen, Norvegia

Sull’ascolto


Valeria Merlini, sound artista e architetto, Studio Urban Resonance, FKL

Giardini sonori nel contesto urbano


Carsten Stabenow, curatore del German Media Art Festival Garage e di Tuned City

Tuned City, festival itinerante su suono e architettura


ore 17.00


coffee break


ore 17.30


Tavola rotonda

Partecipano, oltre ai relatori della conferenza: Pierangelo Carbone (assessore alla Qualificazione Urbana e Ambiente del Comune di Piacenza), Benito Dodi (Presidente Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Piacenza), Emilio Fantin (artista, Osservatorio Public Art del Politecnico di Milano), Roberto Paci Dalò (artista, regista, compositore, direttore artistico di Giardini Pensili e Velvet Factory), Steve Piccolo (musicista e sound-artista), Franco Vaccari (fotografo, Osservatorio Public Art del Politecnico di Milano).


moderatore

Luca Molinari, professore di Storia dell’Architettura Contemporanea alla Seconda Facoltà di Architettura di Napoli


Conclusione lavori


ore 19.30

Spazio espositivo di via Roma 183, Piacenza


Vento Globale, performance di Steve Piccolo realizzata con la collaborazione dell’Agenzia di Sviluppo Quartiere Roma di Piacenza



Grégoire Chelkoff (FR)

Una riflessione sulle nozioni di “scala” e “moto” nella progettazione architettonica e urbana.


Le ricerche condotte a Cresson, Centro di ricerca sullo spazio sonoro e l’ambiente urbano fondato a Grenoble nel 1979 (URM 1562 CNRS, Centro Nazionale di Ricerca Scientifica (FR)), sono rivolte a comprendere l’esperienza degli spazi costruiti. Sono mirate, fondamentalmente, a valutare le pratiche abitative rispetto ai fenomeni sonori, e a considerare gli effetti dell’ambiente sonoro urbano sull’uomo. Emerge un nuovo modo di intendere lo spazio costruito, intorno agli abitanti: si sostiene la necessità di costruire la qualità dell’ambiente abitato in base al valore d’uso, e a pensare dispositivi operativi per rispondere alle esigenze degli abitanti.


Gregoire Chelkoff è professore all’università di architettura di Grenoble (Francia) e direttore del laboratorio Cresson. Le sue ricerche indagano l’ambiente sensibile in ambito architettonico e urbano, e in particolare la dimensione sonora e luminosa degli spazi pubblici urbani. Sin dalle prime ricerche ha promosso nelle strategie e nei processi di progettazione architettonica e urbana un approccio qualitativo fondato sulle esperienze sensoriali.



Ricciarda Belgiojoso (IT)

Strumenti per trasformare l’ambiente sonoro urbano


L’intervento indaga le proprietà relazionali del suono e i processi mediante cui agiscono sulla nostra percezione dell’ambiente circostante; analizza come è possibile manipolare tali processi in modo da instaurare condizioni alternative nel nostro modo di rapportarci con il contesto. Vengono analizzati casi studio tratti dal mondo della musica e dell’arte che tendono a sconfinare dai limiti tradizionalmente imposti tra le due discipline, promuovendo un’arte sonora negli spazi pubblici, un’arte pubblica basata sull’esperienza uditiva e rivolta alla popolazione, i cui presupposti siano spaziali e sociali. Sono interventi che si pongono come parte integrante dell’ambiente costruito sfruttando i fenomeni fondamentali della fisica del suono.


Ricciarda Belgiojoso. Architetto, laurea al Politecnico di Milano con tesi Gli spazi della musica, diploma in Pianoforte e in Tecnologie del Suono al Conservatorio di Milano, doppio titolo di dottore di ricerca in Luoghi e tempi della città e del territorio all’Università degli Studi di Brescia e in Storia dell’arte all’Université Paris 1 Panthéon Sorbonne, con tesi Costruire con i suoni, conduce ricerche in tema di architettura, arte e musica, che vertono in particolare sulle pratiche compositive nel contesto contemporaneo. È docente di Arte negli spazi pubblici e di Site Specific Public Art alla Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano.



Brandon LaBelle (USA)

Sull’ascoltare


Nella realizzazione di progetti sonori, nel campo della Sound Art e dell’architettura, è fondamentale considerare il pubblico come soggetto che ascolta. L’ascolto, inteso come evento sensoriale, consente al progettista di organizzare diversi livelli di comprensione del suo intervento. In senso più ampio: come possiamo considerare l’atto dell’ascolto? quali ragionamenti possiamo fare riguardo alla cultura uditiva? Indagando tali questioni, la presentazione intende focalizzarsi su differenti forme di ascolto, e mettere a confronto soggetto e oggetto, sfera privata e sfera pubblica, teorie progettuali ed esperienze reali.


Brandon LaBelle è artista, lavora sui suoni e sulla specificità dei luoghi. Ha prodotto diverse pubblicazioni con la errant bodies press, co-editando le antologie Site of Sound: Of Architecture and the Ear, Writing Aloud: The Sonics of Language, Surface Tension: Problematics of Site e Radio Territories. Ha curato diversi festival di Sound Art e realizzato numerosi programmi radiofonici. I suoi lavori sono stati presentati in mostre e festival internazionali. È autore di Background Noise: Perspectives on Sound Art (Continuum 2006).


Valeria Merlini

Giardini sonori nel contesto urbano


La presentazione esplora il ruolo che può avere la dimensione sonora nell’ambito della progettazione paesaggistica.


Propone alcuni metodi di progettazione per le aree verdi in ambiente urbano, introducendo il concetto di “sonotopo”. Con un’analisi di casi studio tratti dai settori della progettazione urbana, della progettazione paesaggistica e dell’arte sonora, riprende le teorie sviluppate in materia e illustra alcuni metodi per trattare i suoni.


Valeria Merlini è architetto e artista, nata a Bolzano. In seguito alla laurea in sociologia urbana all’Università di Architettura di Firenze, consegue il Master Sounds Studies presso l’Universität der Künste di Berlino. Nelle sue installazioni sonore e performance esplora il tema della quotidianità nel contesto urbano, riferendosi in particolare alla sua dimensione sonora. Ha partecipato a numerose manifestazioni in materia a livello internazionale e curato diversi progetti, tra cui il simposio La città suonante/Die klingende Stadt (Bolzano, 2006). Dal 2008 scrive per Digimag, webzine sull’arte e la cultura digitale.


Carsten Stabenow

Tuned City, festival itinerante su suono e architettura


Durante la prima edizione di Tuned City a Berlino, nell’estate del 2008, in una molteplicità di spazi distribuiti su tutta l’area metropolitana, si sono riunite più di cento persone tra artisti, architetti e teorici per discutere temi su suono e architettura. Obiettivo era fare il punto sulle ricerche in materia di ambiente sonoro nel contesto della progettazione architettonica e della pianificazione urbana, e allo stesso tempo esplorare le qualità acustiche di alcuni edifici e spazi pubblici berlinesi di particolare interesse. Il progetto prosegue, esplorando altre città e altri luoghi, relazionandosi con il loro contesto culturale e sociale: Stabenow illustra i criteri con cui viene realizzato Tuned City e presenta lo stato del progetto sviluppato per Tallinn, capitale della cultura europea per il 2011.


Carsten Stabenow è curatore e artista. Nato nel 1972, ha studiato design e comunicazione e conseguito la specializzazione in Interdisciplinary Studies a Berlino. Ha lavorato come Communication Designer e Cultural Producer, e realizzato numerose installazioni e performance in festival e musei di tutto il mondo. Ha curato diversi festival di Media e Sound Art: è membro di Staalplaat Soundsystem, fondatore del German Media Art Festival Garage, iniziatore e direttore artistico di Tuned City e co-fondatore della piattaforma di produzione artistica e di media DOCK.

3.3.10

ALLURO New Album Out Now


21st records
Alluro

ALLURO

acoustical chemistry in the sound's subterraneans / chimica acustica nel sottosuolo del suono


The first album of the instrumental trio Alluro has been released for 21* Records.

A challenging double cd containing the best metarial produced by this freshly formed band. Alluro is a project devoted to the music of the underground. Three low-pitched instruments going down into depths of sound. An exploration going into caves, underworlds, reached through noise and electronic elaboration, while preserving the instruments original sound and its infinite possibilities.

A metallurgic trance beat created by driving rythms, enclosed into regular circles. A sandy amphitheatre where catacombal sounds vanish into the chill poignancy of the minimal electronics. Sounds of uncovered wires, of dirty mechanics digging to hide from an innatural light.

Alluro, a metal shining in the dark ,turning lights into shadows. You can find yourself in the underground, floating, in an alien territory made of physical materials and sounds of the known world, just chemically altered.


Esce per 21st Records il disco debutto del trio strumentale Alluro. Un impegnativo doppio cd che contiene il meglio della produzione di questo nuovissimo gruppo. Alluro è un progetto dedicato alle musiche del sottosuolo. Tre strumenti gravi che discendono nelle profondità del suono. Un’esplorazione di grotte, caverne, sotterranei attraverso noise ed elaborazione elettronica conservando al centro del discorso il suono originale degli strumenti e le sue infinite possibilità.

Trance metallurgica scandita da ritmicità calzanti racchiuse in cerchi regolari. Un anfiteatro sabbioso in cui antifone catacombali svaniscono nell’intensità algida di elettroniche minimali. Rumori di fili scoperti, di meccaniche sporche che scavano come per ripararsi da una luce divenuta innaturale. Alluro, metallo riflettente anche nell’oscurità che traspone in negativo luci e ombre. E così anche sottoterra ci si ritrova a galleggiare, in un territorio alieno ma costituito dai materiali fisici e sonori del mondo che conosciamo, solo modificato chimicamente.



Alluro è formato da Roberto Paci Dalò (clarinetto basso / electronics), Luca Pastore (saxofono tenore / electronics), Alessandro Quintavalle (upright bass / electronics).
Il disco è stato registrato da Fabrizio Piccolo e mixato da Maurizio Giannotto (Zu).



Roberto Paci Dalò
, compositore, clarinettista, live electronics. Direttore artistico di Giardini Pensili. Presentazioni in Europa, Americhe, Russia, Medio Oriente nei principali festival e teatri. Tra le collaborazioni Kronos Quartet, Fred Frith, David Moss, Scanner, Philip Jeck, Han Bennink, Terry Riley, Olga Neuwirth, Alvin Curran. Il suo lavoro è stato sostenuto da John Cage e Aleksandr Sokurov.
Luca Pastore, sassofonista delle impro/noise band Revolutionary Order Movement e 100 Skins. Collabora con vari musicisti della scena elettronica/noise tra cui il contrabbassista berlinese Yann Keller, Dj Bally e Sonig Belligeranza, Biomass artista audio/visual di Atene. Ha creato insieme al contrabbassista Alessandro Quintavalle la Neapolitan Noise Orchestra, un orchestra impro che ripropone la tradizione partenopea in chiave noise.
Alessandro Quintavalle è un contrabassista, bassista, tastierista e produttore napoletano. Suona nelle impro/noise band Revolutionary Order Movement e e Vement 100SKINS e nei Radical Players insieme a Climnoizer. Ha collaborato a diversi progetti con artisti della scena italiana tra cui Meg, 99 Posse, Marco Messina, Mario Conte, Iovine, Frame ed Epo.

Info, immagini scaricabili, audio:
http://giardini.sm/projects/alluro 
http://www.myspace.com/revolutionaryordermovement

Alluro

Elemento chimico di numero atomico 104. Il suo simbolo è Ao. È un metallo alcalino terroso, soffice, di colore bianco argenteo e moderatamente velenoso. Brucia con fiamma blu-verde e reagisce violentemente a contatto con il vapore acqueo. In natura si trova quasi esclusivamente in combinazione con altri metalli, in composti come la Lirite Ao(NO3)2. Quest’ultima si presenta di colore grigio-azzurro e se riscaldata emana un odore vagamente simile a quello della banana matura. È stato usato in passato come deterrente per le talpe: abbondantemente sparso sui campi coltivati teneva lontani i piccoli mammiferi nel sottosuolo ma causava una colorazione celeste del raccolto (tuberi e radici).

Il disco è l’ottavo titolo della collana 21st records, nata dalla collaborazione fra l’etichetta discografica Horus Music e il Centro Arte Contemporanea di Siena (prima come Palazzo delle Papesse, ora con il nuovo nome di SMS Contemporanea nella nuova sede di Santa Maria della Scala) con l’intento di pubblicare musica contemporanea senza alcuna limitazione di genere e stile.

Il catalogo della collana 21st Records, distribuita da Audioglobe (www.audioglobe.it), è:

1. DJ Spooky, System Error: Al-Yamamah Mix, 2007 (HO-200703-07)
2. Eraldo Bernocchi, Thomas Fehlmann, Manual, 2007 (HO-200704-08)
3. Roberto Paci Dalò, Sparks, 2007 (HO-200709-10)
4. Botto & Bruno + The Family, omonimo, 2008 (HO-200801-11)
5. Flowers of Now, Intuitive Music. Live in Cologne, 2008 (HO-200807-12)
6. Giulio Stracciati, Natural, 2009 (HO-200905-13)
7. Scanner, Consegnaci, bambina, i tuoi occhi, 2009 (HO-200910-15)
8. Alluro, Alluro, 2010 (HO-201003-22)

Fuori collana, in edizione non venale: Ad onore et buono stato del Comune et Popolo di Siena. Musica al tempo del Costituto, musica del nostro tempo per il Costituto, Dramsam Ensamble – Eraldo Bernocchi, Lorenzo Esposito Fornasari, Markus Stockhausen, Ezio Bonicelli, Giovanni Lindo Ferretti, Raiz

15.1.10

Calma apparente


CALMA APPARENTE

Paris-Nord Villepinte Exhibition Center
Scenes d'interieur / Hall 5B / Stand T2
January 22-26, 2010

An astonishing meeting between innovative design, sound, and video. Roberto Paci Dalò is attending Maison&Objet creating (with the collaboration of Giacomo De Luca) an immersive video/sound/light environment based on the Il laboratorio dell'imperfetto's objects.

The resin gives shape to any object conceived by il laboratorio dell'imperfetto. The contemporary plasticity of this material allows to keep the lightness even on large size. imperfettlab handles this material in all its possible mutations.

For this edition of Maison&Objet, il laboratorio dell'imperfetto gathers around itself the collection imperfettolab (trademark which signes the products designed by Verter Turroni and Emanuela Ravelli), presentes B.olla (design Bruno Rainaldi) and add a system made out of lamps to be composed and multiplied;

It presents CALMA APPARENTE, a light, video, and sound immersive environment designed by Giardini Pensili Sensorial & Media Design (Roberto Paci Dalò with the collaboration of Giacomo De Luca) where are created inusual narrations based on the objects themselves and are daily presented live media performances.

www.maison-objet.com
www.imperfettolab.com
www.giardini.sm

info hotline:
M +393482930262
lab@giardini.sm

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GIARDINI PENSILI
via S. Aquilina 23
47900 Rimini Italy
T +39 0541759316
lab@giardini.sm
www.giardini.sm