21.5.08

L'assedio delle ceneri al Napoli Teatro Festival Italia

L'assedio delle ceneri

Al Napoli Teatro Festival Italia un progetto a cura di Gabriele Frasca per la regìa e la musica di Roberto Paci Dalò – Giardini Pensili.

Prediche originali di Luciano Barca, Stefano Boeri, Alessandro Dal Lago, Luca Doninelli, Jolanda Insana, Giacomo Lubrano, Piergiorgio Odifreddi, Tommaso Ottonieri, Patrizia Valduga, Lello Voce

Recitate da Franco Branciaroli, Claudio Di Palma, Jolanda Insana, Saverio La Ruina, Enzo Moscato, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Tommaso Ottonieri, Massimo Popolizio, Patrizia Valduga, Lello Voce

Con L'assedio delle ceneri lo scrittore e drammaturgo Gabriele Frasca disegna un'opera di dimensioni e caratteristiche inusuali. Dieci testi commissionati a poeti e intellettuali italiani e a partire dalle prediche gesuitiche di Giacomo Lubrano per creare un ciclo di spettacoli ospitati presso la Certosa di San Martino; una delle più straordinarie chiese barocche di Napoli.
La regìa e la musica di Roberto Paci Dalò lavorano a tutto tondo da un lato costruendo un pulpito per gli interpreti d'eccezione, dall'altro lavorando sulla architettura della Certosa con luce a suono. L'assedio delle ceneri è un singolare incontro quindi tra tradizione barocca, arte della predica e teatro contemporaneo. Sfrutta le possibilità delle tecnologie digitali per creare un ambiente vivo, immersivo e fuori dall'ordinario. La messinscena lavora sui materiali stringendoli ed espandendoli contemporaneamente per giungere e una dimensione immersiva e di assedio. Mentre gli interpreti si stagliano nel vuoto dello spazio dato, le tremolanti luci disegnano da un lato le geografie del volto e del corpo degli interpreti, dall'altro individuano alla Certosa di San Martino spazî, luoghi, traiettorie che creano il “campo elettrico” dell'azione drammatica.
La composizione musicale originale è eseguita dal vivo ed è costruita sulla partitura dei testi a creare un sottile e partecipe contrappunto con le voci degli interpreti. Musica nella quale si intrecciano voci recitanti, suoni elettronici, strumenti quali il clavicembalo e la viola da gamba. I suoni provengono da più luoghi, più direzioni. Come cenere sparsa al vento, come assedio e rinserramento in tempo di catastrofe, il pubblico si trova così all'interno di un campo acustico avvolgente, immersivo, dinamico, accolto fin dall'esterno della Certosa da onde sonore a creare tangibili e invisibili architetture.